L'orizzonte di K.D. - Francesco Guccini

    K.D. si svegliò quel mattino
    e guardò le cose accanto a lei,
    gli occhi ancor velati dalle briciole dei sogni
    mentre il sonno scompariva accanto a lei,
    lentamente, il sonno scompariva accanto a lei.

    K.D. si affacciò alla finestra
    vide il mondo solito al di là
    svaniva il suo orizzonte sulla ruggine del ponte
    dove il fiume scompariva e la città finiva
    dove il fiume scompariva.

    K.D. non seppe mai dire
    che sensazione la prese:
    sentì il suo corpo svanire
    le braccia e le mani rapprese.

    Pianse qualcuno lontano
    che forse non conosceva
    ed il suo pianto pian piano
    quell'orizzonte scioglieva.

    Ma poi sorrise sorpresa
    di quella stupida ebbrezza:
    il suo orizzonte tornato reale
    le dava la solita sua sicurezza.

    Quando anche noi qualche volta
    ci sentiam tristi per niente
    forse c'è K.D. che piange
    lontana fantasma che in noi ci accompagna per sempre.

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    Marco Giunco
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