La verità - Francesco Guccini

    La voce triste dei silenzio abbraccia gli angoli del tempo,
    si è fatto giorno, ed è già sera e dove è andata primavera?
    I camions corrono lontani, mi tengon fermo le tue mani.
    Le fughe sono ormai finite sulle autostrade ormai ingiallite,
    risate a vuoto si sono spente sui visi noti della gente.
    Le frasi storiche son dette, le mani nobili son strette,
    la mia canzone è morta già, qualcuno forse ascolterà,
    cercando assieme a me la verità.

    Un suono triste di chitarra si sta spargendo lento in aria,
    vorrei capire i miei pensieri, i sogni all'alba veritieri.
    Nell'aria stanca della sera c'è un'illusione che par vera,
    si son perduti anche i rumori in forme vaghe di colori.
    Non sappiam più che cosa dire, ma non c'è niente da sentire,
    ogni discorso si è perduto nell'urlo dolce di un minuto
    e mentre l'ora se ne va, lontana sembra la città
    e forse cogli un po' di verità.

    Parole a vuoto son passate nel cielo breve dell'estate,
    la saga falsa degli amori è già finita come i fiori.
    Ma i venditori di illusioni han già cantato le canzoni,
    le sale buie splenderanno e i nuovi amori nasceranno.
    Nelle auto in corsa lungo i viali risplendon simboli sociali,
    la corsa solita riparte, il tempo mescola le carte,
    la mano ancora passerà e c'è chi perde o vincerà
    ma in quattro re non hai la verità.

    Le spiagge morte, all'improvviso, si sono aperte in un sorriso,
    si è sparso piano nella brezza un dolce odore di tristezza.
    Il tamburino ha già suonato ma il suo ricordo si è spezzato
    e un vento denso di paura ha già percorso la pianura.
    Il cavaliere morirà, il suo scudiero non saprà,
    parole vuote come occhiaie si seccano sulle pietraie
    e mentre il corvo volerà e l'acqua in pioggia ricadrà
    nel nulla sfuma ormai la verità

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    Marco Giunco
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