Il sociale e l'antisociale - Pontiak, Sciascia, Verona, Pantros


    Il Sociale

    Non amo viver con tutta la gente
    mi piace solo la gente bene,
    come si dice comunemente
    bene si nasce, non si diviene.
    C'è chi nasce per le scienze o per le arti
    io son nato solamente per i parties.
    Amo oltremodo parlare male
    fare il male con le ragazze,
    ma a Pasqua vado in confessionale
    poi tutte quante per me vanno pazze.
    Perché fra i bene poi non conta l'astinenza
    basta ci sia soltanto l'apparenza.
    Quindi non curo la mia intelligenza
    la gente bene con questo non lega,
    ma alle canaste di beneficenza
    so sempre tutto sull'ultimo Strega.
    L'intelligenza c'è sol coi milioni
    e ammiro i film di Monica e Antonioni.
    Sono elegante ed è inutile dire
    che le mie vesti son sempre curate,
    perché è senz'altro importante il vestire
    perché è la tonaca che fa il frate.
    In fondo poi due cose hanno importanza
    e sono il conto in banca e l'eleganza.
    Andiamo matti per cocktail e feste
    amo oltremodo le donne mondane;
    non fraintendete: non parlo di quelle
    star con la gente più in basso sta male.
    Non ho rapporti coi proletari
    soltanto a tarda notte lungo i viali.
    Ma non trascuro la scienza umanista
    e si può dire che sono impegnato,
    anzi alle volte sono comunista
    ma non mi sono sempre interessato:
    la lotta delle classi sol mi va
    per far bella figura in società.
    Non si può dire che sia clericale
    come Boccaccio amo rider dei frati,
    ma ossequio sempre lo zio cardinale
    e vado a messa nei dì comandati.
    Il mio credo vi dico brevemente
    pensare a ciò che può dire la gente.
    La gente bene è la mia vera patria
    la gente bene è il mio unico dio,
    l'unica cosa che ho sempre sognata
    la sola cosa che voglio io:
    solo essere un "bene" sempre ed ora
    e tutto il resto vada alla malora.

    L'antisociale

    Sono un tipo antisociale, non m'importa mai di niente,
    non m'importa dei giudizi della gente.
    Odio in modo naturale ogni ipocrisia morale,
    odio guerre ed armamenti in generale.
    Odio il gusto del retorico, il miracolo economico,
    il valore permanente e duraturo.
    Giochi a premi, caroselli, tivù, cine, radio, rallies,
    frigo ed auto: non c'è Ford nel mio futuro.
    E voi bimbe sognatrici della vita delle attrici:
    attenzione, da me state alla lontana.
    Non mi piace esser per bene, far la faccia che conviene,
    poi alla fine sono sempre senza grana.
    Odio la vita moderna, fatta a scandali e cambiali,
    i rumori, gli impegnati intellettuali.
    Odio i fusti carrozzati dalle spider incantati
    coi vestiti e le camicie tutti uguali,
    che non sanno che parlare di automobili e di moda,
    di avventure estive fatte ai monti e al mare:
    vuoti e pieni di sussiego se il vestito non fa un piego
    mentre io mi metto quello che mi pare.
    Sono senza patrimonio, sono contro il matrimonio,
    non ho quello che si dice un posto al sole.
    Non mi piaccion le gran dame, preferisco le mondane,
    perchè ad essere sincere son le sole.
    Non mi piaccion l'avvocato, il borghese, l'arrivato,
    odio il bravo e onesto padre di famiglia,
    quasi sempre preoccupato di vedermi sistemato
    se mi metto a far l'amore con sua figlia.
    Sono un tipo antisociale, non ho voglia di far niente,
    sulle scatole mi sta tutta la gente.
    In un'isola deserta voglio andare ad abitare
    e nessuno mi potrà più disturbare.

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    Marco Giunco
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