25/11/81

Immagini del 13/10/79

Ascoltando di nuovo il mare
mi porto piano piano verso l'altro occidente
cercando il piacere di continuare.
Forse il sole ha paura di uscire dalla sua tana,
e il mio cuore non lascia più spazio all'immaginazione.
Lascio l'america ribadendo il contrario del mio destino,
è forse più facile dissimulare le intenzioni
oppure incastrarle sotto un vecchio ponte.
Il sole lascia spazio alle profonda grida del mare
guardando sempre più in alto,
mentre il mondo si perde
lasciandosi correre,
lasciandosi cadere dall'alto di una rupe
in un momento che vale l'altro,
all'ombra di un nuovo fascino sentimentale
buttando parole a vanvera nel cestino delle idee.
Vecchio pazzo cambia mestiere, mentre io rido,
cambia personaggi,
la tua mente non esiste più,
vecchio pazzo non hai ragione di continuare a vivere
vagabondando per l'eternità,
in un mondo di pulci elettrostatiche
piangendo i ricordi di morte,
cercando di ritrovare lei nella pace, nel mare,
chiudendo la confusione nella propria testa.
Sto cercando di amare, di cambiare pensiero,
di schiarire la mia mente, di non piangere più...
cambiando discorso...
rivedendo le idee...
cercando una nuova vita...
cascando nell'acqua...
acchiappando al volo...
inciampando nell'oblio...
Distendendosi nel mare.
La calma che prende silenziosamente tutto il creato
guardando in faccia lei,
lei che ti accarezza,
sfiorando con le sue dita il tuo braccio,
che voltando nell'aria,
crea il disegno delle sue abitudini,
rivestendosi del dominio di splendide creature...
Le sue dita come anime di vecchi dispiaceri,
ma intanto sei li cosa, t'importa ascoltare il tuo dolore,
la guardi pensando all'oblio della tua mente,
il distendersi della pianura davanti ai tuoi occhi,
solo lei ti fa da scudo al sole,
ma lei la vuoi guardare,
con amore l'abbracci,
ripensando a tutti i mali comuni della tua gente,
man non importa, ora c'è solo lei,
ti basta, la vuoi.
Nell'immedesimarsi delle tue sensazioni,
toccandoti nel cervello con il sole che ti scalda.
Ma piano piano, come il domani che corre,
ti senti portar via, ti alzi, e cambi discorso
portando la tua mano sul suo grido
non riesci più a vederla.
La nebbia cala sul tuo cuore
la disperazione che si assolve nel pianto,
è giusto continuare a parlare,
origliando dietro a una porta.
Ascoltando
sognando
piangendo
ridendo
scoprendo piano piano,
girandosi con paura
quasi timoroso di peggiorare la situazione,
mentre quietamente svanisce, insieme alla sua vista,
il suo morbido contatto,
la perdi nel mare dei tuoi perduti desideri,
ricontando alla rovescia tutti i tuoi vecchi giochi,
cosa sono vent'anni
se poi li ritrovi perduti su una panchina
riflessi da una superficie lucida
che li riporta muti alla loro origine
come il mare che li disegna?

La spiaggia brulla,
la spiaggia appena segnata da una fine pioggia passata da poco,
il mare poco increspato,
il sole all'orizzonte
che illumina con il suo mantello di colori sfocati,
tu che cammini rispecchiandoti in esso,
piano piano,
mentre il vento ti alza i capelli
che in parte volano via e in parte si posano sul tuo collo,
delicatamente, con piacere,
le tue mani nelle tasche della gonna,
il capo chinato leggermente sul petto,
il corpo che riflette ciò che pensi
che non riesco a capire,
ed ho paura di indovinare...
Mi tiro indietro e continuo a guardarti,
ho quasi paura di rovinare tutto,
ma tutto diventa più giusto,
con calma tutto ritorna normale,
ho bisogno di pace...
mi getto sulla sabbia,
la sollevo,
me la getto addosso,
mi ci butto dentro,
sopra,
ci corro,
ci striscio ,
ci rotolo,
sono quasi felice,
non so se lo capisci,
è diverso dal solito,
è tutta un'altra cosa,
è tutta un'altra faccenda,
mi sento più allegro,
urlo.
Il sole scende sempre più giù,
sale il buio,
continuo a guardarti,
non so se sia giusto,
forse tutto sparirà di nuovo,
mentre di nuovo manca un dito alla morte
manca un niente alla nuova dispersione dell'anticipazione
mentre il divino si perde nel nulla,
danzando nel domani,
dominando con la forza la paura di volare.
Arriva la notte, già non ti vedo,
come prima non ti vedo,
come dopo, non ti vedo più,
mi rimangono solo i tuoi ricordi.
ARRIVA LA NOTTE. TORNANO LE STELLE.
Cambio lingua d'espressione
mi piace di più nuotare nella notte,
usando il timbro di voce più congeniale,
cambiando etica alle parole maleducate.
Listening old dreams,
I wish you near me
let your doubts, take my freedom,
and become more free too
changing your life ways.
Coccolandomi nelle idee della regina,
mi ricordo della sostanza della terra,
tracciando e cesellando il dolore
mi richiudo nelle mie ipotesi di vita
ma è arrivata la notte e con lei le stelle,
le guardo formando con esse un angolo retto,
la paura è passata,
mi poso sulla spiaggia,
guardo verso l'alto.
Mi piacerebbe essere la,
scoprirne tutti i misteri,
ma vorrei farlo con te,
mentre ora non so più dove cammini,
forse hai cambiato strada,
mentre sto pensando mi sfiori,
ti guardo...
mi guardi...
un sorriso...
fondiamo i nostri sguardi nella luce della luna,
ora so dove cammini ,
e siamo distesi sulla spiaggia,
ci teniamo per mano,
non servono più parole,
il nostro pensiero si fonde,
ci proiettiamo nelle stelle,
andiamo a guardare tutte le nuove idee ,
nuovi misteri ci attendono ,
vecchie bagascie ci stanno aspettando
scambiando il domani per il futuro
incastrando il dubbio nella paura
ti aspetto...
Scordandomi di pronunciare il tuo nome,
piano piano la sottile rete di tende,
siamo lontani dalla nostra spiaggia,
dalla nostra terra,
dalla nostra mente.
Varchiamo i confini della luna,
mentre ci teniamo per mano,
e i nostri corpi sono distesi sulla spiaggia.
Osserviamo segreti mai visti dagli gli occhi indiscreti dell'uomo,
Marte, Giove, Saturno, e poi Urano, Nettuno...
superiamo Plutone.
Ci perdiamo nel vuoto,
fissiamo la meta,
Alfa centauri...
lo straordinario scenario di una stella doppia,
l'ineguagliabile bagaglio di gioia
che la vile penna non può scrivere,
che il vile cervello no può immaginare,
ma può costruire.
Pianeti immensi, nuove creature,
ci teniamo sempre per mano,
tanto il solido legame non si può tagliare,
sentiamo l'esplosione di una supernova,
il piacere del calore si diffonde in noi,
mentre vaghiamo per tutto l'universo...
Non ci sentiamo stanchi,
non abbiamo fame,
la sete non è più del nostro corpo,
non abbiamo più bisogno di Dio,
lo vediamo in ogni momento,
non è più misterioso, disumano.
Tutti i nostri problemi spariscono.
Il dolce suono di Lyra
riecheggia nella nostra mente.
Quanto è bella la sera...
La notte...
spruzzata di luce nel velo dell'estate...
ci ritroviamo abbracciati...
sulla spiaggia...
è notte, ma piano piano una luce appare sul fondo,
l'umanità con calma si guarda,
un soffio di luce appare all'orizzonte,
sembra che lui voglia alzarsi,
un piccolo spicchio di niente
appare davanti al cuore,
sta sornando il sole
lentamente il velo di blu si colora di chiaro
lentamente si passa dal buio al rosso
da un tocco appena velato di luce a quell' azzurro sempre più bello
via via sempre più vivo,
che riscalda i nostri corpi,
ma non abbiamo freddo...
continuiamo a tenerci per mano.
Ci alziamo
camminiamo
un gabbiano vola leggiadro nel cielo,
non è difficile vederlo,
ma è solo di passaggio,
chissà dove sta andando...
ti guardo,
il sole ormai è già alto,
mi guardi,
non c'è più nulla da dire,
sta cambiando musica,
il mio viaggio è finito
ma non è detto che non ce ne sarà un altro.
Ma cosa potrò più dire.
Il caso  ha voluto che non ci fosse più bisogno,
la cattiveria dell'umanità,
dell'uomo...
no guardiamo,
cosa cambia
dove siamo arrivati
sto sudando...
la tua mano lo sente,
ho paura...
mi viene da piangere...
tu non mi guardi...
i tuoi capelli sono fermi,
si muovono...
ho paura...
serve continuare...
impressioni di un momento
la paura del domani
serve?
Ho paura...
L'ho già detto...
tu lo senti...
mi abbracci...
domani ci sarà qualcosa...
ed intanto come sempre la spiaggia si sta affollando
e il domani non è poi così lontano;
la gente ci guarda non è curiosa...
non sa niente...
li guardo,
leggo facce comuni,
buoni, cattivi, sullo stesso piano
sono solo comparse,
domani li scorderò.
Non so cosa me lo impedisca,
vorrei mandarli via,
ma contemporaneamente li vorrei tutti vicino a me,
il contrasto di due generazioni,
ci guardiamo negli occhi,
il sole è alto,
il tempo passa veloce,
sotto i nostri occhi,
il tutto tranquillamente diventa niente,
in un susseguirsi di situazioni, emozioni...
non c'è musica tra di noi...
ti guardo...
mi guardi...
strano...
penso di amarti...
mi dici che anche tu lo pensi...
La poesia di una nota se ne sta andando,
la poesia è un attimo di illusione,
tutto passa ma il domani sta arrivando.
Continuo a guardarti...
siamo abbracciati...
la gente non c'è più...
il sole ha fatto capolino dietro un velo bianco,
spira il vento...
si ripete lo stesso paesaggio,
e tu piano piano ti stacchi da me,
stai ritornando verso il cielo
io non posso far altro che lasciarti andare.
Te ne vai...
io sono solo...
non ho più paura
sto morendo...
ti prego non lasciarmi,
te ne vai...
il sole ti segue,
torna la nebbia,
stento a vederti,
è tutto finito per ora,
ricomincerà domani... o forse mai...
ti amo?
o forse no...
ormai sei scomparsa
la nebbia ti ha avvolta
nel suo manto di lino,
non sei più tu...
mi incammino verso dove sei sparita,
corro per poterti rivedere...
è inutile mi fermo...
capisco che è giusto così...
cambio direzione, me ne vado anch'io,
anch'io sono avvolto dalla nebbia
forse anche tu corri...
Ed un giorno quando tutto sarà più bello
ci ritroveremo sulla strada
forse del domani,
o ci siamo già incontrati ieri e non ce ne siamo accorti.
Il sole ritorna...
è tutto finito,
finirà anche il mondo un giorno,
io sarò partecipe della distruzione?
Si...
No...
forse...
Lasciandomi sfiorare dal vento
cammino sulla spiaggia,
penso al silenzio del mio cuore,
addio sogno di un istante,
il risveglio è sempre più doloroso della caduta...
 
 
<< # >>