"Avrai notato certamente il mio nuovo vestito", disse il poeta alla sua attrice preferita.
"Certo mio estetico amante, ed è anche molto brutto!" gli rispose, cercando di mimare un'assurda speranza, la perfida attrice.

Ma fuori da quella stanza non c'era più nulla, non c'era più, neanche, la stanzione dei pulman per l'est.

"Peccato", replicò il poeta, "speravo che tu potessi apprezzare la mia voglia di piacerti, la mia speranza di averti."
"Niente piccolo uomo potrà farti sembrare grande al mio cospetto se tu non hai nulla da offrirmi in cambio del mio amore", Disse l'attrice.

E intanto fuori era sparito anche il niente, ed uno strano spettro cantava le note di Stranger in the Night, sbagliandone, però, le parole.

"Posso darti il mio amore per farti pensare, il mio membro per farti godere, le mie mani per farti toccare e le mie labbra per farti parlare.", incalzò il poeta.
"Non basta mio caro, voglio anche la tua anima, il tuo pensiero e che sia solo mio e per sempre."

Fuori anche la voce dello spettro era sparita. La musica si perdeva per sempre con essa.

"Non posso", urlò il poeta, e uscendo nel vuoto sognò di non esserci mai stato.